Il Libro Del Destino 03 - Alba e Crepuscolo by Elisa Rosso

Il Libro Del Destino 03 - Alba e Crepuscolo by Elisa Rosso

autore:Elisa Rosso [Rosso, Elisa]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-566-2291-1
editore: Agartha


26.

LEDA

Eynis era sfinita, aveva camminato per tutto il giorno in mezzo alla moltitudine di donne che avanzava lentamente, accompagnata dai pianti dei neonati. Nella marea di teste ogni tanto spuntava l’asta della lancia di un guerriero, la punta metallica sfavillante al sole.

La ragazza aveva visto Jadifh solo una volta, quando si erano fermati per pranzare, ma lui era occupato a distribuire il cibo e si era limitato a strizzarle un occhio passandole vicino.

Adesso era sera e, quando venne dato il segnale di accamparsi, si trovavano in una vasta pianura, la cui monotonia era interrotta solo da qualche sparuto gruppo di alberi. Eynis era preoccupata: era troppo facile avvistare un gruppo così numeroso in quella landa desolata, tanto più che di lì a poco numerosi fuochi iniziarono a brillare nella sera.

La ragazza si sedette in disparte e, alzando gli occhi, vide avvicinarsi in controluce una sagoma scura che, dall’altezza, non poteva essere che Jadifh.

Il giovane si sedette al suo fianco e le porse un pezzo di pane.

– Ho finito di distribuire il cibo e posso fermarmi a farti compagnia – sussurrò. – Hanno catturato un paio di conigli: se fossi rimasta nel carro avresti avuto diritto a un po’ di carne.

– C’è chi ne ha più bisogno di me. Ora sto meglio – rispose Eynis.

Dopo un attimo di silenzio, Jadifh tese le braccia verso il collo della ragazza che, per un attimo assurdo, ebbe paura. Il giovane afferrò il Del’Aran tra le mani e tirò. Non successe nulla. Riprovò digrignando i denti, prima di arrendersi: – Non riesco a romperlo – ammise. – Non ho ancora recuperato tutta la mia forza.

Cadde un lungo silenzio. Jadifh si era fatto più vicino, tanto che il suo braccio sfiorava la spalla di lei e le loro ginocchia si toccavano. Eynis era tesa e nella sua mente continuava a ripresentarsi il momento in cui lui l’aveva baciata. Non si ricordava quasi nulla, né il calore del suo corpo né il sapore delle sue labbra, tanto era successo in fretta e in un momento dominato dalla tensione della battaglia. Tutti i particolari, le mani di lui che le stringevano la schiena, la sua barba che le pungeva le labbra, la grande differenza di statura che l’aveva costretta ad alzarsi sulle punte dei piedi, erano tanto indistinti e lontani che le pareva di averli sentiti raccontare da qualcun altro.

Ora la ragazza teneva lo sguardo fisso a terra; Jadifh tese la mano esitante e la posò sulla sua, le aprì il pugno e intrecciò, quasi timidamente, le dita con le sue. Lei sospirò impercettibilmente e ricambiò la stretta.

– Volevo parlarti – iniziò lui a bassa voce – …da un po’ di tempo, in realtà. Ma non sono bravo a… spiegare le cose –. Sbuffò afflitto. – Insomma, non so come cominciare, quindi facciamo che, se dico qualche stupidaggine, tu la dimentichi e basta.

Eynis si lasciò sfuggire un risolino e anche Jadifh ridacchiò imbarazzato. – Non mi sono comportato bene con te – riprese poi. – Diciamo che ti volevo troppo bene e… non volevo metterti in pericolo.



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